Lavoratori domestici: dati 2014 in Italia e sicurezza sul lavoro

 

Pubblicati i dati INAIL sui lavoratori domestici in Italia relativi al 2014. Anche quest’anno si è notato un calo nel numero di lavoratori domestici, rispetto al 2013 e ancor più in confronto al 2012. Sale invece il numero di lavoratori domestici di nazionalità italiana, finora in netta minoranza rispetto a stranieri (specie dell’Est dell’Europa):

  • 429 lavoratori domestici nel 2014
  • 789 lavoratori domestici italiani
  • 822 lavoratori dell’est Europa

Di questi il 59,5% ha un contratto come colf e il 40,5% come badante. La maggioranza è di sesso femminile con un’età compresa tra 45 e 49 anni. Le regioni italiane dove si trovano più lavoratori domestici sono nel Nord-Ovest (30%) e Centro (28,6%), la Lombardia ha il primato regionale con il 18,4%.

Sicurezza sul lavoro per lavoratori domestici

Secondo l’art. 27 – Tutela delle condizioni di lavoro – del CCNL sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico (scadenza dicembre 2016) ogni lavoratore ha diritto a un ambiente di lavoro sicuro e salubre, sulla base di quanto previsto dalla legislazione vigente, relativamente agli ambienti domestici. Ciò significa che il datore di lavoro, come in ogni altro ambiente di lavoro, è tenuto ad assicurarsi che ogni rischio sia prevenuto ed è tenuto a informare e formare il lavoratore circa rischi, pericoli e modalità di prevenzione.

Il rapporto di lavoro è atipico poiché il lavoratore domestico si trova ad agire all’interno di una normale abitazione, ma ciò non esonera il datore di lavoro alla sua tutela.

A questo proposito e per facilitare il compito di datore di lavoro l’INAIL ha pubblicato diversi documenti riguardanti il lavoro domestico e i rischi ad esso connessi, il più completo è l’edizione 2010 di Lavorare in casa in sicurezza Manuale per colf e assistenti familiari.

I rischi principali per i lavoratori domestici riguardano:

  • L’uso di scale, coltelli, forbici ecc.
  • Rischio elettrico
  • Rischio chimico per l’uso di sostanze pericolose
  • Il contatto con oggetti o sostanze caldi
  • Rischio microbiologico per la presenza di microbi responsabili di infezioni e di sostanze allergiche
  • Rischio legato a movimenti a causa di condizioni di lavoro che comportano sforzi o posture scorrette

Per ognuna di queste aree nel documento vengono fornite indicazioni circa le fonti di pericolo e le relative procedure di prevenzione da adottare.

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