Le piccole e medie imprese rappresentano una fetta importante dell’economia non solo del nostro paese ma dell’intera Europa. Questa importanza è dimostrata anche dai risultati di uno studio dell’EU-OSHA sull’analisi dello stato della sicurezza sul lavoro nelle PMI, dal titolo “The business case for safety and health: Cost–benefit analyses of interventions in small and medium-sized enterprises“.
Lo studio, incentrato sulle conseguenze economiche di una cattiva gestione della sicurezza sul lavoro all’interno di queste realtà, ha portato alla luce aspetti importanti che è utile conoscere al fine di stimolare la creazione di sempre migliori condizioni per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro e per l’ottimizzazione dei costi.
Partiamo da qualche dato per comprendere la rilevanza del settore:
- oltre il 65% delle imprese in europa è una PMI;
- oltre l’80% degli infortuni sul lavoro avviene nelle PMI.
C’è da dire che spesso le piccole e medie imprese trovano difficoltà tanto nella gestione del lavoro in modo strutturato quanto nell’accesso ai finanziamenti, e tali finanziamenti possono essere decisivi proprio al fine di apportare le modifiche necessarie affinchè l’impresa sia in grado di migliorare le condizioni di lavoro e la produttività.
Si pensi al fatto che un dipendente con problemi di salute è comunque un costo per l’azienda e una conseguente perdita in termini di produttività.
D’altra parte invece il miglioramento delle condizioni di lavoro, per esempio attraverso postazioni ergonomiche, consente ai dipendenti di poter lavorare in modo migliore e quindi con gran beneficio anche per la produttività (come è stato dimostrato dalla case history del rapporto EU-Osha sull’azienda produttrice di cetrioli nei Paesi Bassi).
Nelle aziende che hanno investito nel miglioramento delle postazioni, le malattie muscolo scheletriche sono diminuite, la produttività è aumentata e l’investimento nel miglioramento della sicurezza sul lavoro è rientrato nel breve periodo.